Archi-Vitruvio: cosa significa raccontare una città?
COSA SIGNIFICA RACCONTARE UNA CITTA'?
a cura di Ines D'Orazio
Vuol dire unire capacità creative, storie e punti di vista interessanti. Io ho scoperto appieno il significato di “citytelling”, buttandomi direttamente nel lavoro con l'Associazione Vitruvio non appena laureata. Sono passata dalle aule universitarie romane al reticolo di strade, vicende e fatti storici di Bologna nel giro di poche settimane, non senza una leggera vertigine d'animo. Pur amando molto i versi di Lucio Dalla (“Gli ho detto che nel centro di Bologna/ Non si perde neanche un bambino”), ho dovuto impegnarmi un po' per non perdermi tra vie, portici e porte.
Con il tempo ho scoperto che la città rossa e turrita aveva molto di più da raccontare di quello che solitamente si ricorda di lei. Ho imparato che per conoscerla davvero bisogna partire dal fondo, da ciò che abitualmente non si vede, attraverso i suoi sotterranei e le vie d'acqua celate sotto il manto stradale, ma anche attraverso il suo vivere quotidiano, fatto di racconti di bottega e tradizioni intime e aneddoti di loquaci zdàure.
Quante riunioni-fiume per trasformare piccole e grandi storie in percorsi da proporre al pubblico, quanti scambi d'opinione per decidere il titolo di uno spettacolo itinerante, quante risate nel tentativo di riprodurre il suono di certe parole bolognesi.
“Lo sapevi che Dante è passato da Bologna? E che un noto professore di anatomia dell'università di Bologna ha a che fare con il romanzo Frankenstein di Mary Shelley? E, ancora, sarà vero che le tagliatelle sono nate in onore dei biondissimi capelli di Lucrezia Borgia?”
Potrei continuare per pagine e pagine con interrogativi di questo tipo e ognuno di essi mi riporterebbe a Bologna, città straordinaria, punto di incontro tra grandi personalità e persone comuni, ognuna in grado di rivelarne carattere e bellezza.
Persino una sosta dal salumiere qui può diventare un'esperienza unica.