La Pancia di Bologna: dalla Montagnola ai suoi sotterranei
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Date turni orari: sabato 18 ottobre (ore 16.00); domenica 9 novembre (ore 15.00); domenica 23 novembre (ore 15.00)
Ritrovo: Via dell’Indipendenza 69/a, Bologna
Durata: un'ora e mezza circa
Contributo a persona, da corrispondere in contanti all'accoglienza: € 13,00 biglietto intero + € 2,00 a favore della Cooperativa Re_Esistente
Info e prenotazioni: tel. 329 3659446 - associazione.vitruvio@gmail.com
Personaggi e interpreti: Onorina Pirazzoli (Alida Toschi / Monica Corsi), Gabriele Bernardi (Presidente Associazione Vitruvio)
Visita-spettacolo tra storia popolare, memoria resistente e luoghi sotterranei
“C’era una volta un castello, cinque volte costruito e cinque volte raso al suolo. C’era un mercato, un giardino, e soprattutto una città che non ha mai smesso di lottare.”
Un parco pubblico, un castello scomparso, rocche papali distrutte cinque volte, un mercato popolare, un rifugio sotto la città: la Montagnola è molto più di un giardino, è il ventre vivo di Bologna. “La pancia di Bologna” è una visita-spettacolo immersiva e partecipata, che intreccia teatro, storia, memoria urbana e narrazione popolare.
A guidare il pubblico è Onorina Pirazzoli, iconica zdàura bolognese – figura teatrale, ma profondamente legata al tessuto culturale cittadino – che con la sua stanèla e lo straccio in mano racconta Bologna dal punto di vista del popolo, delle donne, dei mercanti, dei ribelli. Con lei ci sarà il Presidente di Vitruvio Gabriele Bernardi.
Insieme ci porteranno fino alla velostazione ed al rifugio antiaereo del Pincio, oggi riaperto grazie al lavoro di rete fra associazioni e realtà cittadine.
Tra verità storiche, invenzioni teatrali e ironia dissacrante, Onorina accompagna i partecipanti alla scoperta di un luogo che da secoli è crocevia di conflitti, poteri e rivoluzioni popolari.
TG7 PRESENTA: LA PANCIA DI BOLOGNA CON VITRUVIO - GUARDA IL SERVIZIO
Cosa scoprirai?
La Montagnola - È il primo giardino pubblico di Bologna, un tempo terreno conteso tra il popolo e i simboli del potere. Un luogo cresciuto – e gonfiato – nei secoli, proprio come una pancia: piena di storia, memorie e macerie. Cammineremo lungo la sua superficie ma ne esploreremo anche le stratificazioni invisibili:
- Le cinque rocche papali costruite e abbattute come simbolo di autorità (e ribellione).
- I mercati popolari e la fiera dell’Ottocento.
- Le barricate dell’8 agosto 1848, quando i bolognesi scacciarono gli austriaci, ribaltando il destino dell’intera città.
- Le rivolte spontanee che hanno riportato questo luogo sempre e comunque nelle mani dei cittadini.
Il gran finale: nei sotterranei del Pincio
Dal 2016, la visita termina all’interno di un luogo straordinario e spesso dimenticato: il rifugio antiaereo del Pincio, uno degli ambienti più carichi di suggestione e significato della città. Situato sotto la monumentale scalea che collega via Indipendenza alla Montagnola, progettata da Tito Azzolini a fine Ottocento, questo spazio ha ospitato nei decenni un deposito comunale, due tunnel e infine un rifugio utilizzato durante i bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale.
Oggi, grazie alla collaborazione con l'Associazione Salvaciclisti e con la Cooperativa Re_Esistente, questo luogo viene riaperto come spazio rigenerato di memoria attiva, testimone della protezione collettiva e simbolo della resistenza passiva. Un esempio concreto di come lo spazio urbano possa diventare un archivio vivente di storie, un teatro sotterraneo di esperienze civili e politiche.
Durante il percorso verrà evocata anche la figura del gerarca fascista Ettore Muti, cui il rifugio era intitolato, per collegare le vicende bolognesi alla brutalità dei bombardamenti durante la guerra civile spagnola italiani in Spagna, da Guernica a Barcellona, e al ruolo della resistenza collettiva come risposta civile alla barbarie.
Una visita per chi ama la città, e per chi vuole capirla fino in fondo
Bologna non si capisce tutta guardando le torri: bisogna entrare nella sua pancia, ascoltare le sue viscere, respirare il fiato di chi l’ha vissuta da sotto, da dentro.
Una novità: ExDynamo, la Velostazione che rinasce
Dal ventre della Montagnola emerge oggi un nuovo cuore pulsante: ExDynamo – Velostazione di Bologna, inaugurata ufficialmente a metà giugno 2025 e operativa da metà settembre 2025 con i servizi di parcheggio bici, sia interno che esterno, accessibili tramite app. Negli stessi ambienti che furono scuderie papali, deposito comunale e rifugio antiaereo, oggi trovano casa biciclette, ciclofficina, eventi, bar e spazi culturali. Migliaia di metri quadrati sotto il Pincio diventano così un presidio urbano dedicato alla mobilità sostenibile, alla socialità e alla memoria. Con orari di apertura dalle 12 alle 24, ExDynamo è già un nuovo punto di riferimento nel cuore della città, dove storia e futuro si incontrano: dai rifugi antiaerei della guerra alla città sostenibile delle due ruote.
PERCHÉ PARTECIPARE
Perché Bologna ha una pancia piena di storie. Perché la Velostazione è di nuovo aperta, dopo una chiusura durata anni per consentire importanti opere manutentive.
Perché camminare nella Montagnola significa calpestare secoli di resistenza.
Perché sotto le scale che ogni giorno salgono migliaia di persone si nasconde un racconto sotterraneo di protezione, memoria e speranza.
E perché, in un’epoca di oblio, ricordare insieme è un atto rivoluzionario.
Onorina Pirazzoli®, arzdàura e zdàura di Bologna sono marchi registrati.
Ogni abuso sarà perseguito penalmente.